Cos’è ChatGPT? Perché è un possibile aiuto o un possibile rischio per mio figlio?
Pensiamo ad un’automobile o a internet. Queste invenzioni di per sé non sono ne buone ne cattive, ma è l’uso che se ne fa che può renderle utili o pericolosi.
Oggi si stanno diffondendo le Intelligenze Artificiali, in particolare delle chat, come ChatGPT, con la quale si può dialogare per chiedere..tutto!
I nostri alunni e figli sono molto pratici di tecnologia e chat e quindi per loro può essere una tentazione irresistibile collegarsi da computer o da cellulare a ChatGPT e chiedere “fammi un riassunto sulle rocce”.
Oppure, dovendo rispondere a delle domande di storia, chiedere a ChatGPT e limitarsi a copiare le risposte.
Perché queste “scappatoie” rappresentano un vero e proprio rischio per i nostri alunni e figli?
Perché i compiti svolti a scuola o a casa altro non sono che delle situazioni che consentono ai ragazzini di esercitare – e quindi di sviluppare – delle importantissime capacità (funzioni cognitive).
Pensate a cosa significa fare un riassunto: significa leggere e comprendere un testo, riflettere su quale siano le informazioni più importanti, selezionarle e rielaborarle per scrivere un testo più breve. Ma questo testo sarà unico, perché lo si è fatto da sé e anche facile da ricordare. Tutto questo esercizio è ovviamente annullato se il riassunto ce lo fa qualcun altro, come una Intelligenza Artificiale. Si perde così una autentica occasione di crescita e sviluppo delle facoltà cognitive del ragazzino.
D’altra parte rispondere a delle domande di storia implica una ricerca di informazioni nel libro di testo. Anche questa può sembrare un’operazione banale, ma non lo è affatto per un bambino o un ragazzo che sta crescendo: deve orientarsi nel libro fino a individuare la pagina, leggere i vari titoli dei paragrafi per trovare quello giusto (e così facendo esercita una tecnica di lettura chiamata “lettura a balzi”, cioè quella tecnica utile quando alla stazione dei treni davanti al tabellone non dobbiamo leggere tutto ma siamo in grado di saltare parti di testo fino a trovare il nostro treno e leggere solo le informazioni che ci servono), poi leggere attentamente – analiticamente – per trovare le informazioni giuste e infine rielaborarle per scrivere una risposta. Ancora una volta se non esercita queste capacità è un’occasione mancata.
Tra i ragazzini si sta spargendo la voce sulle Intelligenze Artificiali e su ChatGPT, e i genitori conoscevano già questa novità? Sanno se il proprio figlio la usa? E cosa bisogna fare per “correre ai ripari”?
Come insegnante e animatore digitale dell’Istituto ho avviato da mesi un confronto con i colleghi e con la Dirigente Landini e concordiamo su questa linea di pensiero: la prima cosa che i genitori e gli insegnanti devono fare è conoscere, informarsi e comprendere.
Dobbiamo affiancare i nostri figli quando fanno i compiti, quando hanno domande e parlare con loro, esserci, parlando anche di ChatGPT, discutere con loro, scoprire con loro questa tecnologia, discuterne l’utilità, quando si pensa sia il caso di usarla e quando no, senza proibire o demonizzare un progresso che è inarrestabile e irreversibile.
Questo articolo e tutta la pagina web dedicata (Guida consapevole alle nuove tecnologie) vuole essere proprio questo, una soglia su un mondo da scoprire e capire insieme ai nostri bambini e ragazzi. Si aprono nuovi scenari, nuovi rischi ma anche nuove possibilità e il Fermi è una comunità che vuole essere unita e determinante nell’identificare i rischi, esplorare e selezionare gli usi utili e proficui delle nuove tecnologie, attraverso articoli, spunti, collegamenti e anche incontri.
PER APPROFONDIRE (I collegamenti che seguono sono soggetti ad aggiornamenti):